CNA Fita non ha siglato l’incremento salariale, ritenendolo in netta  contrapposizione con la necessità di contenimento dei costi e flessibilità  riconosciuta dalle stesse oo.ss.ll. nella fase di avvio della trattativa sul  rinnovo contrattuale:

 

All’aumento  medio di euro 35,00, non fa eco nessuna misura certa ed immediata per il  contenimento dei costi inoltre non libera le imprese dalla possibilità che  gli vengano richieste le somme maturate come arretrati a titolo di indennità di vacanza contrattuale.

 

La parziale  mediazione raggiunta non permette alle imprese di conoscere, oggi, quanto   dovranno pagare complessivamente, al termine di questo rinnovo ,rafforza le  oo.ss.ll. per le rivendicazioni relative agli incrementi per gli anni 2014 e  2015 (l’adeguamento salariale al costo della vita è triennale).

 

Per questi motivi, CNA Fita ha chiesto di  accompagnare l’introduzione dell’incremento salariale richiesto dalla
  oo.ss.ll. con una modifica,  anche subordinata alla valenza del rinnovo contrattuale, dell’orario di lavoro ordinario portandolo,  dalle attuali 39 a 40 ore settimanali. La sottrazione di 4,33 ore mensili di    straordinario,    avrebbe comportato, indicativamente,    sulcosto orario diretto (al netto di    ferie, riposi aggiuntivi, festività, 13° e 14° nonché degli oneri    contributivi ed assicurativi), un risparmio  mensile certo.

 

La Cna Fita ha motivato la sua  posizione, prima tra i colleghi della associazioni datoriali e poi con le oo.ss.ll., adducendo le    seguenti motivazioni:

 

–  in primo luogo ha ribadito che le imprese    non sono in condizione di sostenere aumenti    salariali se non compensati da equivalenti modifiche che producano    riduzione dei costi di lavoro e flessibilità.

 

– Ha ricordato che quanto stava maturando al    tavolo del rinnovo contrattuale (richiesta    di incremento salariale di euro 35,00), non dava prontezza di un equilibrato “do ut des” («io do affinché tu    dia») e che invece era stato uno dei presupposti     fondamentali con cui erano stati  aperti    i lavori del rinnovo contrattuale

dopo il    dichiarato riconoscimento da parte    delle oo.ss.ll. del profondo stato di crisi in cui versano le imprese di autotrasporto.

Va sottolineato che la proposta di contemperamento    dei costi avanzata alle oo.ss.ll. dalla CnaFita, non è

passata anche per l’atteggiamento delle associazioni che hanno firmato l’accordo e he, che di fatto, l’hanno resa debolissima, nel momento in    cui, in seduta ristretta con i sindacati dei dipendenti, hanno lasciato
capire che, a prescindere dalle pregiudiziali poste, avrebbero comunque siglato    l’accordo sulla parte economica.

Cna Fita , pur non avendo siglato l’accordo    , suggerisce di riconoscere l’incremento salariale al fine di evitare spazi
per evntuali conteziosi e di considerare tale importo in aumento a titolo  di acconto sui futuri aumenti economici