Venerdì 29 Marzo, presso la sede di CNA
Parma, ha avuto luogo un incontro di approfondimento sulle tematiche del
welfare volte a sostenere il benessere dei lavoratori, a cui la
legislazione cerca di dare risposta aprendo opportunità alle imprese più
virtuose.

 

CNA Parma ha messo a disposizione i propri
spazi per un appuntamento che potesse mettere sotto luce nuova temi spesso
legati solo a normative e politiche del lavoro.

 

L’incontro, che ha visto una cospicua
partecipazione, è stato organizzato da CNA Giovani Imprenditori,
dall’Associazione Giovani Avvocati di Parma e dall’Osservatorio degli Psicologi
Parmense.

 

Hanno introdotto l’incontro Chiara
Allegri
, Presidente
CNA Giovani Imprenditori Emilia Romagna e Parma, Anna Sozzi, Presidente Osservatorio Psicologi
Parmensi e Werner Stricker,
Vice Presidente AIGA Parma.

 

Per Chiara
Allegri
(Presidente CNA Giovani Imprenditori Emilia Romagna e Parma) gli argomenti affrontati durante i lavori <<sono un passo fondamentale per iniziare un
percorso di riflessione e lavoro condiviso ed interdisciplinare.

Il
tema del lavoro, indissolubilmente legato al welfare non può prescindere da un
confronto tra tutti gli attori che possa aumentare il valore aggiunto
nell’elaborazione di processi positivi. Questo il motivo perché oltre a CNA e
ad i suoi imprenditori il tavolo si è allargato fin da subito agli avvocati di
AIGA con i quali abbiamo realizzato la struttura dell’evento, gli psicologi di
OPP e il Presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Parma.

Oltre
a tanti stimoli intellettuali, analisi di best practice e dimostrazioni
concrete di strumenti psicologici e letture di normative e analisi di buste
paga, ritengo oggi necessario il proseguo di un percorso che porti alla
consapevolezza che il welfare aziendale debba essere internalizzato anche dalle
aziende familiari ed individuali>>.


Lauro Borsato (Responsabile Dipartimento
Politiche del Lavoro CNA Emilia Romagna)
ha affrontato il tema della qualità del
tempo
dei dipendenti in funzione di una serena e proficua presenza nei
luoghi di lavoro e ha affermato che: <<se per azioni di conciliazione dei tempi, intendiamo tutti
quegli interventi che facilitano ai lavoratori e alle lavoratrici
l’armonizzazione dei tempi quotidiani, sia di lavoro che di vita personale e
familiare, allora le microimprese sono luoghi dove le pratiche di conciliazione
sono diffuse.

Lo
testimonia anche una analisi fatta su 29 imprese artigiane emiliane che
occupano quasi 250 dipendenti.

Gli
strumenti messi in campo per facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di
lavoro sono stati prioritariamente:

  • Flessibilità
    dell’orario di lavoro in entrata e in uscita
  • Part time
  • Rimodulazione
    dei periodi di ferie per esigenze dei dipendenti
  • Congedi e
    aspettative per motivi familiari

Le
interviste fatte alle lavoratrici (circa i tre quarti degli intervistati sono
donne) testimoniano che, nelle imprese artigiane, è diffusa una cultura della
conciliazione anche se non consapevole e non formalizzata, infatti gli
interventi vengono attivati al di fuori di una specifica progettazione. In
queste imprese è l’imprenditore che nel 70% dei casi si fa carico di gestire i
problemi di conciliazione e lo fa attraverso accordi diretti con i lavoratori.

Questi risultati confermano
alcune peculiarità della microimpresa come la prevalenza delle pratiche
informali nell’organizzazione e nella gestione delle risorse umane
, così
come la forte attenzione al capitale umano, fino a cercare soluzioni
personalizzate per i collaboratori, anche per rafforzarne la fidelizzazione e
la valorizzazione come risorse pregiate per l’impresa>>.