Si è svolto ieri, lunedi 19 Febbraio presso la sede di CNA Parma, un incontro che ha visto una grande partecipazione sul tema della sorveglianza e del controllo della Legionella
pneumophila: normativa, analisi dei rischi e responsabilità, obblighi ed effetti sulla salute. Se ne è parlato con la Dott.ssa Alessia Candi, biologa ed esperta in materia.

Come ha spiegato in modo chiaro ed esaustivo la Dott.ssa: “Le infezioni da Legionella sono considerate un problema emergente in Sanità Pubblica, tanto che sono sottoposte a sorveglianza speciale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), della Comunità Europea e dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha istituito dal 1983 il Registro Nazionale della Legionellosi. Inoltre è sottoposta al sistema di sorveglianza speciale nazionale ed è tra le malattie incluse nel sistema regionale di segnalazione rapida di eventi epidemici ed eventi sentinella nella popolazione.”

Le principali fonti di contaminazione sono: impianti idrici (docce, rubinetti e smili), piscine, fontane decorative, idromassaggio, apparecchiature per la terapia respiratoria assistita, impianti di climatizzazione dell’aria.

Nel Giugno 2017 sono state pubblicate le nuove:
“Linee guida per la sorveglianza ed il controllo della legionellosi” le quali attribuiscono l’obbligo di procedere alla valutazione del rischio legato all’infezione da legionella con conseguente obbligo di elaborare il relativo documento ai fini dell’autocontrollo per le seguenti tipologie di attività:

  • strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali;
  • strutture turistico recettive (alberghi, hotel, pensioni, campeggi, residence, agriturismi, bed&breakfast, soggiorni di vacanza, affittacamere, navi da crociera etc.);
  • strutture termali;
  • strutture ad uso collettivo (impianti sportivi e ludici, palestre, centri commerciali, fiere, esposizioni, centri benessere, etc.);
  • riunito odontoiatrico;
  • industriali con torri di raffreddamento o impianti simili.

Il Protocollo di controllo del rischio Legionellosi prevede la valutazione del rischio, la gestione e la classificazione del livello di rischio e la comunicazione del rischio.  A seconda del livello di rischio (R) ci saranno interventi più o meno urgenti da fare e/o monitoraggi più o meno da eseguire. Inoltre la Regione Emilia Romagna, con l’approvazione di Linee Guida Regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi (giugno 2017), prevede, per alcune tipologie di strutture (vedi sopra), l’effettuazione di regolari auto-controlli documentati da tenere a disposizione delle autorità in caso di verifiche.

Come ha illustrato la Dott.ssa Candi a Parma nel 2015 ci sono stati 13 casi, mentre nel 2016 i casi sono stati 43 con due decessi. L’età media era di 66 anni.  Per quanto riguarda le sanzioni è bene precisare che per la mancata o incompleta valutazione del rischio biologico legionellosi è prevista una sanzione pecuniaria pari 500 euro. Ma se derivano lesioni personali si applica il codice penale con reclusione fino a tre mesi oltre a danni sull’immagine.

Per informazioni:

CNA Parma

Giulia Ghiretti, Responsabile CNA Benessere e Sanità | Tel. 0521-227201 | gghiretti@cnaparma.it

Sonia Robuschi, Responsabile CNA
Agroalimentare e Commercio |  Tel. 0521-227249 | srobuschi@cnaparma.it

Tecna S.r.l. società di consulenza in ambiente e sicurezza sul lavoro del Gruppo CNA Parma

Tel. 0521 030551 | info@tecnaparma.it