Il
cosiddetto Decreto Crescita “ Decreto legge 
30 aprile 2019 , n.  34 . “ Misure
urgenti di crescita economica e ….”   pubblicato
sulla G.U. del 30 aprile 2019 contiene una previsione, in ordine a ecobonus e
sismabonus,  molto pericolosa per le piccole imprese del settore
impiantistico e edile: “un gentile
omaggio alle multiutilities e a qualche ex monopolista
” lo ha definito
senza mezzi termini il Guido Pesaro, responsabile nazionale dell’Unione
Impianti di CNA.

 

L’articolo
10 del decreto prevede la possibilità, per il soggetto che ha diritto alle
detrazioni, di poter scegliere invece del loro utilizzo diretto, un contributo anticipato di pari importo come
sconto su quanto dovuto all’impresa che effettua l’intervento di
riqualificazione energetica o di adozione di misure antisismiche
, che viene
rimborsato a quest’ultima come credito di imposta da usare in compensazione in
cinque quote annuali.  Dovrebbe essere
chiaro cosa significherebbe tutto ciò: scaricare direttamente sull’impresa gran
parte dell’onere finanziario derivante dal costo dell’intervento. Certo in
teoria questa modalità sarebbe opzionale, ma in concreto quale cittadino
sarebbe infatti così ingenuo da scegliere di utilizzare le detrazioni, il cui
importo può scontare in dieci anni, potendo usufruire della stessa somma
immediatamente.

 

Però
è difficile immaginare che siano le aziende artigiane e le piccole imprese del
settore a vantare crediti d’imposta nei confronti del fisco, chi ha rilevanti
crediti di imposta da compensare sono con ogni probabilità le multiutilities e
gli ex monopolisti dell’energia che negli ultimi anni, abusando della
condizione di trovarsi di fatto in una posizione dominante, sono entrate nel
mercato della riqualificazione energetica esercitando nella pratica, anche grazie
all’utilizzo dei dati informativi già in loro possesso a causa dell’attività da
loro svolta in regime di monopolio, una concorrenza sleale nei confronti delle
piccole imprese: “Una concorrenza sleale
– ha sottolineato ancora Guido Pesaro – che
viene accentuata da questa falsa opzione concessa al cittadino che in realtà è
un invito puro e semplice ad utilizzare, per gli interventi di riqualificazione
energetica, i servizi proposti dalle multiutilities e dagli ex, ma evidentemente
neanche tanto ex, monopolisti E’ evidente che ci attiveremo in tutte le sedi
per far cancellare una norma che è contro le piccole imprese
”. Anche CNA
Parma dal canto suo si è già attivata presso i parlamentari del territorio per
segnalare loro la pericolosità della norma per le piccole imprese e la
necessità di cancellarla dall’articolato del “decreto crescita” in sede di
conversione.

 

Qui
è possibile leggere un più ampio e articolato editoriale del Responsabile
nazionale dell’Unione Impianti di CNA sulla questione:

http://www.impiantienergie.it/notizie/561-energie-rinnovabili-decreto-crescita-mercato-riqualificazione-energetica-a-rischio