“Per gli uffici dei patronati italiani transitano – spiega Beatrice Tragni, Segretario Nazionale di CNA Pensionati – il 96% delle domande di assegno sociale, il 77% delle domande di indennità di accompagnamento, il 93% delle domande di pensione di anzianità o anticipata, il 96% delle domande di pensione ai superstiti, il 89% delle domande di pensione di inabilità, il 91% delle domande di pensione di vecchiaia, il 94% delle domande di pensioni supplementari, il 64% delle domande di ricostituzione pensione per contributi pregressi, il 94% delle domande di ricostituzione pensione per supplemento e il 32% delle domande di rinnovo assegno di invalidità”.

 

“Si tratta di servizi assolutamente gratuiti a cui gli anziani possono accedere senza problemi – continua – servizi che non potranno più essere garantiti se il taglio ai patronati sarà confermato. Se così fosse saremmo di fronte all’ennesimo colpo alle finanze degli anziani i quali dovranno, probabilmente, pagare per presentare una pratica di pensione, di invalidità o di assistenza in quanto i patronati non saranno più in grado di rispondere a tutte le richieste”.

 

“Ricordo – aggiunge – che in questo periodo di grave crisi in cui i redditi pensionistici sono stati erosi nel loro potere di acquisto, nella Legge di Stabilità 2015 non ci sono misure a favore dei pensionati.

 

Pensionati che in larga parte (circa il 44%) percepiscono pensioni al di sotto dei mille euro. Non è stato esteso a questi ultimi il bonus di 80 euro, nonostante se ne fosse parlato, inoltre è stata disposta la soppressione della norma che prevede per i lavoratori autonomi, già in pensione presso l’Inps e con più di 65 anni di età, la riduzione del 50% della contribuzione obbligatoria ai fini previdenziali”. 

 

“Speriamo infine  – conclude Beatrice Tragni –  che i tagli previsti dalla stessa Legge di Stabilità agli enti locali, le regioni e i comuni non vadano a incidere negativamente sui servizi, soprattutto sanitari, i cui fruitori sono per lo più anziani, ma si traducano davvero in una razionalizzazione e un efficientamento della spesa pubblica”.

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