“L’agenda energetica del Paese deve puntare su tre grandi obiettivi prioritari: la riduzione del costo dell’energia, che grava soprattutto sulle piccole imprese, l’efficienza dei mercati, e la conferma degli obiettivi di sostenibilità energetica da raggiungere attraverso un nuovo modello di consumo per imprese e famiglie”.

 

Lo afferma una nota di Rete Imprese Italia diffusa oggi al termine dell’audizione tenuta di fronte all’Autorità per l’energia e il gas. “Tassazione e oneri tariffari sulle bollette elettriche oggi hanno raggiunto per le PMI oltre il 60% del prezzo finale – si legge nella nota – riducendo ad appena il 33,6% la quota rappresentata dalla materia prima.

 

E sono proprio le piccole imprese gli utenti che, in misura maggiore rispetto a tutti gli altri, si fanno carico del pagamento di queste voci della bolletta, a fronte di agevolazioni ed esenzioni ingiustificate di cui godono pochi, grandi consumatori industriali.

 

In pratica, la politica energetica in questo modo premia chi consuma di più e penalizza quanti risparmiano, andando contro i principi europei”. Per questi motivi, Rete Imprese Italia chiede che l’Autorità per l’energia e il gas eserciti una decisa azione di contenimento degli effetti negativi di un ridisegno complessivo dei criteri di pagamento di corrispettivi, accise e tariffe, che tenga conto della specificità del tessuto economico del nostro Paese, costituito per la stragrande maggioranza da micro, piccole e medie imprese. 

 

Anche la quota della bolletta relativa al prezzo dell’energia denota forti criticità: i maggiori prezzi pagati dalle PMI sul mercato liberalizzato rispetto a quelli della maggior tutela evidenziano come, ad oggi, la liberalizzazione del mercato stia determinando un incremento dei prezzi di energia piuttosto che un’opportunità. 

 

Sul tema della transizione verso un nuovo modello energetico Rete Imprese Italia  chiede di evitare che le politiche di incentivazione appesantiscano ancora di più il costo delle bollette per i clienti finali senza, tuttavia, abbandonare un percorso virtuoso che ha portato alla realizzazione nel nostro Paese di un numero rilevantissimo di piccoli impianti, consentendo a piccole imprese e famiglie di abbassare i costi dell’energia.