In merito alla linea di Amva Apprendistato, pur vera la considerazione che l’avviso pubblico richiede una fideiussione bancaria/assicurativa all’azienda/studio richiedente, essa:

1) viene stipulata unicamente una volta ricevuta da Italia Lavoro la conferma di concessione dell’incentivo;

2)  ammonta ad un importo ridotto (circa 300 €, talvolta anche meno in caso di convenzioni in essere) che, a fronte del fatto che Italia Lavoro appare alle banche come pagatore sicuro e che l’azienda si trova spesso a versarli una volta maturato il diritto a godere almeno di metà contributo di 4700 oppure 5500 € (essendo passati almeno 6 mesi dall’assunzione), non appare essere – a ben guardare – un ostacolo insormontabile.

Per quanto concerne invece il Bando Botteghe di Mestiere:

1) Inesatto è il passo secondo cui 20 era il numero di aziende con cui comporre il team (paradossalmente poteva essere addirittura anche una sola o al massimo dieci, purché il numero di 10 tirocinanti occupati a ciclo fosse garantito) [cfr. righe 17-18 del punto 3 dell’avviso pubblico: “Ad ogni raggruppamento possono aderire al massimo 10 aziende”]

2) Non è corretto affermare che le aziende dovessero già essere in team (proprio la Bottega di Mestiere nata a Parma dimostra il contrario non essendoci nemmeno un’azienda delle sette partecipanti che già collaboravano prima) [cfr. prime 8 righe del punto 3 dell’avviso pubblico]

3) I tirocinanti vengono inseriti non nella prima fase del progetto e dunque “a monte”, ma in una seconda fase [cfr. punto 13 tra pgg. 10 e 11 dell’avviso pubblico]. In ordine: prima le aziende sposano il progetto e presentano la propria candidatura; una volta scelto da Italia Lavoro per ogni provincia d’Italia il Progetto vincitore, le aziende costituiscono formalmente la bottega, a quel punto si apre il mese per le candidature dei tirocinanti (fase in cui  proprio ora si trova il progetto), chiusa tale finestra, le aziende scelgono sulla base di curriculum vitae e colloquio i candidati e la Bottega di Mestiere entra nel vivo.

In accordo con la Regione e agendo proprio in un’ottica di trasparenza,  i Centri per l’Impiego sono chiamati a promuovere presso i disoccupati/inoccupati facenti parte del bacino di utenza trattata, la possibilità di formazione on the job prevista dalla bottega aggiudicataria.

Come previsto dal bando stesso, Italia Lavoro mette a disposizione la piattaforma per raccogliere in modo organico le candidature e verificare i requisiti che il candidato deve possedere al momento dell’iscrizione al sistema, al fine di fornire alla bottega aggiudicataria una rosa di candidati fra i quali operare le proprie scelte. Da bando, infatti, la scelta è competenza esclusiva della bottega.