Il Ministero della Salute ha diffuso una nota di attenzione sui casi di Epatite A, che si sono verificati nel nostro paese nel 2013, in seguito al consumo di frutti di bosco surgelati. Come CNA Alimentare recepiamo e divulghiamo volentieri la seguente nota:

 

“Dall’inizio del 2013 ad oggi, i sistemi di sorveglianza per le malattie infettive hanno fatto rilevare un importante incremento del numero di casi di epatite A in Italia.

 

Il Ministero della Salute ha attivato una task force con esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’IZS della Lombardia ed Emilia Romagna. Grazie alle indagini condotte dalla task force, l’aumento dei casi è stato correlato al consumo di frutti di bosco surgelati crudi. L’incidenza dei casi rimane ancora ben oltre l’atteso, anche si si è registrata una lieve diminuzione delle segnalazioni rispetto al picco osservato nei periodi di aprile-maggio.

 

Questo evidenzia che l’epidemia è ancora in corso.

 

La misura più utile a livello domestico per contenere il rischio di infezione rimane la COTTURA, PER ALMENO 2 MINUTI DEI FRUTTI DI BOSCO SURGELATI.

 

Nel periodo delle festività natalizie, il consumo di frutti di bosco, così come di altri alimenti possibile veicolo del virus dell’epatite A, quali i frutti di mare crudi, tende a crescere. Al fine di aumentare la consapevolezza dei cittadini, il Ministero della Salute ha predisposto la locandina informativa che riporta alcune semplici regole di igiene. L’intento dell’iniziativa di comunicazione non è certo quello di criminalizzare un prodotto, ma di rendere edotti i cittadini sulle corrette modalità di utilizzo di questi alimenti, valorizzandone contestualmente le proprietà nutrizionali. Il messaggio e le relative combinazioni TEMPO-TEMPERATURA suggerite per la cottura sono pensate per l’impiego domestico da parte del consumatore finale e possono essere d’ausilio per gli operatori del settore della ristorazione e somministrazione alimenti.

 

Tutto ciò lascia impregiudicata la responsabilità primaria degli operatori, che producono alimenti, a partire dai frutti di bosco (es. puree di frutta, succhi, ecc…) di individuare misure alternative idonee al contenimento del rischio.”

Il Direttore Generale

DR. Silvio Borrello